La tribuna era pienissima, c’era un caldo afoso, il campo era sintetico e la palla andava velocissima, difficile controllarla.

L’avversaria, molto forte, si trovava vicino alla porta, avevo il cuore a mille e in quell’istante tutto era bloccato, i rumori, le voci, le persone, sentivo solo le mie compagne di squadra che mi sostenevano ed erano pronte ad aiutarmi.

Fu uno dei contrasti più sentiti, presi palla e la passai ad una compagna avanti.

Tutto riprese, accompagnato dai molti applausi da parte del pubblico. Ero piena di adrenalina e felicità.

Queste sono solo alcune delle emozioni che provoca in me questo sport, quasi tutte le mie conoscenze, oltre a quelle scolastiche, le ho apprese su quel campo.

Il gioco di squadra, aiutarsi, esporre tante idee, assumersi le proprie responsabilità ma anche quelle della squadra, riuscire a collaborare con tutte le persone che ne fanno parte.

Questo saper stare in squadra è stato utile anche per il lavoro, per esempio quando ho frequentato un corso a Milano in cui dovevamo realizzare una scenografia per il Teatro la Scala. Abbiamo lavorato in gruppo ed è servito molto ad accrescere le mie competenze.

Oltre al gioco di squadra, il calcio mi ha anche insegnato a prendere iniziative da sola e questo insegnamento mi è servito quando ho praticato lo stage nel negozio “Graphic Print” in cui lavoravo singolarmente. Ho acquisito tanti insegnamenti da parte del titolare e ho realizzato dei lavori veri e propri.