Mi chiamo Raffaele Natoli, sono nato a Giugliano in Campania, una città in provincia di Napoli.

Sono cresciuto in una famiglia per bene, nonostante varie difficoltà.

Ho girato molto per la mia regione, tra monumenti e luoghi caratteristici che mi hanno avvicinato ancora di più al territorio locale e mi hanno permesso di riflettere e di maturare.

Fin da piccolo, la mia passione nascosta sono i vulcani, che mi hanno sempre affascinato, tanto da avermi spinto ad andare fino alla cima del Vesuvio per ammirarne il cratere.

Dopo questa prova, però, ne ho dovuta affrontare un’altra, ben più complicata: il passaggio dalla mia città natale, a cui tengo come la mia stessa vita, ad una città completamente sconosciuta qui in Lombardia.

Questo trasferimento, inizialmente, sembrava non darmi fastidio, ma negli anni ha cominciato a farsi sentire molto e, ora, suscita in me sentimenti che non avevo mai provato prima, come la nostalgia e il senso si espatrio forzata e di sradicamento. Un po’ come Ugo Foscolo.

Ho cominciato a sentirmi me stesso da pochi anni. Fin da bambino, infatti, mi sono sempre sentito un po’ distaccato dal resto del mondo. Una delle persone che mi ha cambiato e insegnato a essere un ragazzo più aperto è stata mia madre. Lei mi ha anche educato a combattere in ogni circostanza e mi ha supportato e aiutato in ogni situazione. È sempre stata il mio punto di riferimento è sempre lo sarà.

Di amori c’è ne sono stati tanti, ma l’ultimo in particolare, anche se ormai finito, mi ha cambiato e mi ha fatto crescere, poiché penso che qualsiasi esperienza serva per formarsi come individuo.

Da quando ero piccolo, ho sempre dato tutto me stesso in ogni cosa che facevo, dai lavoretti più banali al lavoro per un fotografo e anche nello stage del scorso anno, dove ho avuto la possibilità di appendere come si organizza un lavoro e di interfacciarmi direttamente con un cliente.

Ho scelto questa scuola perché credo che sia la migliore come formazione in questo genere, posso dire che grazie a molti professori, i quali mi sono stati accanto in questi anni, soprattutto in quest’ultimo, sono quello che sono oggi. Negli anni mi sono appassionato alla grafica, ma molto di più alla fotografia, che secondo me è molto più espressiva. Spero che l’hobby del fotomontaggio diventi, dopo questo ultimo anno di scuola, un vero e proprio lavoro.

Piccolo contadino.

Ma non tifo Bayer Munchen!