La forza di un logo deriva dalla sua capacità espressiva rapportata alla sua semplicità visiva. Ciò permette a chi lo vede di ricordarsi di tale simbolo e farne un immaginario comune in base a quale tipo di significato si voglia attribuire, tramite forme, colori, font… L’idea di questo mio logo nasce dalla presa di posizione di realizzare qualcosa di estremamente semplice, dopo un’attenta analisi di famosi marchi già preesistenti, dietro ai quali vi sono stati anni di studi e sperimentazioni. Dopo vari tentativi ho preferito abbandonare in parte l’idea di un monogramma per concentrarmi più sullo specifico su un simbolo, che in un primo momento di analisi non conducesse subito al mio nome, ma che con delle forme armoniose creasse una certa simmetria evocando un insieme visivo che riconducesse in positivo o in negativo alle mie iniziali.
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- InDesign
PROGETTAZIONE
COSTRUZIONE
La costruzione è piuttosto articolata e cerca di essere il più possibile uniforme e armoniosa, rispettando misure e canoni spesso utilizzati in loghi di una certa importanza. Le principali forme che possiamo subito notare sono il cerchio e il triangolo che sono fondamentali per la costruzione delle “tre gocce”, elemento predominante del logo. Se andiamo ad osservare più attentamente possiamo anche notare la presenza di due quadrati serviti per dare una precisa distanza e quindi una proporzione alle “tre gocce”. I cerchi sono di quattro diverse dimensioni tutti proporzionati seguendo il rapporto aureo, famoso canone di bellezza ideale. Quasi come voler racchiudere il tutto in questa metafora compositiva, ho voluto usare il cerchio per contornare e chiudere la costruzione geometrica e far risultare il logo un falso negativo.
ESECUTIVO
Il logo finale si presenta senza il logotipo, ma in una figura a sé stante proprio per evidenziare il fatto di voler racchiudere il significato in poche forme e simboli.
Il cerchio che contorna il tutto non si trova precisamente al centro della costruzione ma leggermente spostato in alto rispetto alle “tre gocce” per un effetto ottico che rende il tutto più uniforme nella visione dell’insieme.
L’obiettivo principale che mi ero posto all’inizio nella fase di progettazione, cioè, come già citato in precedenza, il voler utilizzare questo simbolo come sostituivo del nome nei lavori, è stato raggiunto e trovo che sia molto riconoscibile.
VARIANTE COLORE
Al mio logo ho voluto attribuire due differenti colori in base al tipo di lavoro svolto. Quello che voglio evidenziare di questa scelta è il fatto che quello su cui voglio puntare è principalmente il simbolo e non le sfumature o le grafiche applicate al colore per rendere il logo più vivace o accattivante. La variante di colore è un espediente che alcuni brand usano e io ho pensato di sfruttarla a mio favore per risaltarne la prima e viceversa. Tutto ciò non vuole però danneggiare l’esperienza visiva che il cliente vedrà prendendo visione del logo. Con questa variante ho voluto infine bilanciare la composizione visiva del logo dalle “tre gocce” ai tre colori che vanno a delineare il mio logo: blu, bianco, rosso.
PROVE COLORE
Le prove colore che ho voluto effettuare hanno riguardato principalmente quattro tonalità di colore alle quali ne ho attinte alla fine solamente due. Nella scelta di queste quattro tonalità sono andato a riprendere le precedenti conoscenze in ambito psicologico:
– BLU: professionalità, sincerità, calma, autorità, ma soprattutto fiducia, requisito fondamentale in questo ambito;
– ROSSO: passione, energia, dinamicità, forza, dal mio punto di vista, stimolo verso il colore principale scelto;
-VERDE: etica, innovazione, freschezza, altre qualità da non sottovalutare;
-VIOLA: ricchezza, lusso, creatività, fantasia, altri requisiti necessari a un grafico.
POSITIVO/NEGATIVO
Nel negativo ho preferito mantenere il cerchio del “falso negativo” lasciando semplicemente una traccia molto sottile, ovviamente dello stesso colore delle “tre gocce”. La linea così sottile sottolinea come sempre l’importanza del simbolo il quale voglio che entri nell’immaginario comune come riferimento a me stesso e ai miei lavori. Questi sono gli unici due metodi che voglio applicare al mio logo usando solamente questi tre colori. Evito quindi di andare a utilizzare eventuali grafiche o immagini all’interno del colore bianco perché andrebbero a modificarne il significato e l’attribuzione che ho voluto darne a inizio progetto.
LOGOTIPO
Come font per la scritta del mio nome ho voluto utilizzare un bastone molto semplice e lineare (Gotham). Per dare una caratterizzazione a tale testo ho voluto applicargli due varianti di peso diverse:
-MARCO: ho usato lo stile BOLD per conferirgli un volume maggiore sia in questioni di composizione visiva che di importanza visto che andiamo a trovare la iniziale che è il principale elemento visivo nel logo;
-TINTORI: ho preferito usare un THIN per creare maggiore distacco e per esaltarne la geometricità della scritta in proporzione alla voluminosità del nome.
BIGLIETTO DA VISITA
Ho voluto realizzare il biglietto da visita fronte e retro, ponendo il logo da solo davanti, sempre riprendendo il concetto di dare importanza al simbolo come sostitutivo del nome.
Il retro l’ho organizzato il più semplice possibile cercando di delineare una sezione centrale al di fuori della quale le scritte non sarebbero potute uscire. Ho agito quindi sulla spaziatura delle lettere cercando di non intaccare l’esperienza visiva del lettore.
Ho voluto suddividere il retro in tre sezioni le quali sono divise da due sottilissimi segmenti, che vanno a stendersi coprendo la larghezza della scritta del nome.