Non riesco a riconoscermi guardando questa foto, perché sono cambiata in tante cose da quando sono venuta in Italia. Ciò che vedo è una bambina di 8 anni, occhi particolarmente attenti, labbra serrate in una smorfia per non ridere.

Non ricordo molto riguardo a quel periodo della mia vita, perchè a dire la verità ho cominciato a conoscermi più o meno a 12 anni, quando frequentavo la seconda media e più precisamente quando ho scoperto la mia passione per la fotografia e il disegno e ho cominciato a pensare a cosa avrei fatto nel futuro.

Per quanto riguarda la mia crescita mentale mi sento in una “terra di mezzo”, nè troppo matura nè troppo infantile, ma i miei genitori mi dicono spesso che sono cresciuta e in quei momenti mi sento orgogliosa.

Da quando ho cominciato ad andare a scuola fino ad oggi tutti i professori scolasticamente mi hanno insegnato molto e li rispetto, ma non ce n’è stato uno a cui mi sono particolarmente legata, che mi abbia aiutato a capirmi. Perché non ho a lungo avuto una chiara idea di ciò che sono, ma ora lo so.

Questa è una cosa che differenzia la me di oggi, da quella che ero un tempo e ogni volta che penso al mio passato ricordo il Pakistan, penso a quando ci siamo trasferiti qui in Italia: è stata un’esperienza che non dimenticherò mai, perchè ha segnato un passaggio della mia vita molto importante.

Non saprei spiegarlo a parole, ma da quando sono venuta qui sono diventata più matura e ho iniziato a capire di essere me stessa, ad assumere le mie responsabilità. A scuola oltre a frequentare le lezioni normali ho seguito il corso d’inglese perché, secondo me, sarà molto utile per il mio futuro nel mondo del lavoro.

Per quanto mi riguarda penso che molto probabilmente diventerò una grafica o una fotografa, perché entrambe sono attività in cui mi sento capace e che mi danno gioia.

Quando lavoro nell’ambito della grafica mi piace particolarmente concentrarmi sui colori e sulla loro composizione perché, secondo me, rappresentano la felicità, la vitalità, ma a volte quel tocco di nero non mi dispiace.

Per questo mi piace molto il pavone e il mio sogno è quello di fotografare la coda di un pavone di mille colori.

Mi piace fotografare, perché mi aiuta a ricordare i momenti più belli che ho vissuto e le cose più belle che ho visto.

In particolare mi piace fotografare cose eccentriche e luoghi unici, dove vivono popoli con culture diverse che molti ignorano, ma che per me hanno un grande significato.

Posso dire che la fotografia è la mia passione perché ogni volta che vivo un momento che voglio ricordare prendo la fotocamera e lo catturo per far sì che non svanisca dal diario della mia memoria.

Per me, le foto sono i momenti che catturo dalla mia vita e da quella di altri, anche quelli meno importanti, ma che mi fanno ricordare che li ho vissuti e che hanno fatto parte della mia vita.