Sono un ragazzo proiettato già nel mondo del lavoro, anche se non voglio lasciare gli studi, perché seguirò una scuola del fumetto dopo aver racimolato i soldi che serviranno per pagare i miei studi.
Un giorno mi piacerebbe riuscire ad andare in Giappone per studiare direttamente dai maestri del fumetto.
Sin da piccolo avevo le idee chiare su chi sarei diventato, perché essere un fumettista era il mio sogno, grazie soprattutto ai cartoni animati giapponesi che mia mamma mi faceva vedere (grazie mamma!). Questi cartoni, ad esempio Dragon ball e One piece, hanno fatto parte della mia infanzia e mi ispirano tutt’ora a disegnare.
Mio padre mi ha detto quando ero piccolo che avevo talento nel disegno e che, se avessi deciso di intraprendere questa strada, mi avrebbe portato molte soddisfazioni; chi lo sa… Sicuramente, anche ora che ho vent’anni, non ho mai perso la voglia di disegnare appassionatamente come quando ero un bambino.
Purtoppo mio padre è morto quando avevo undici anni: è stato un trauma profondo, che ha lasciato in me un vuoto incolmabile; però mi accompagnano sempre le sue parole, e proprio per questo non perdo mai la speranza e per nessun motivo al mondo smetterò di credere nei miei sogni.