Sono partita alle 5:00 del mattino, era venuto a svegliarmi mio papà. Le valigie già pronte e in quattro e quattr’otto caricate in macchina, ci incontriamo con i miei e le mie cugine e poi di corsa verso l’aeroporto di Linate. Alle ore 7:00 del 11 ottobre 2018 ero già atterrata a Parigi e poco dopo già in macchina verso la Normandia. Un viaggio di una settimana alla scoperta di questa regione insieme alle persone che più amo al mondo, eravamo tutti emozionati.
La prima tappa è stata Mont Saint Michel: un borgo bellissimo, esattamente come ce lo possiamo immaginare con una bellissima abbazia, imponente e immensa, coi suoi secoli di storia avvolge tutta l’isola da un aria di mistero e magia. Soggiornando una notte ho potuto vedere il fenomeno delle maree, di giorno è un borgo e di notte una vera e propria isola. Quell’aria medioevale rende Mont Saint Michel fuori da ogni tempo.
Per la seconda tappa ci siamo recati a Bayeaux, uno dei luoghi degli sbarchi. Ho assaporato la storia lì e forse per questo è stata la mia tappa preferita. Ho visitato Omaha Beach, il cimitero dei soldati inglesi caduti in guerra, il cinema 4D che raccontava la storia del D-day e della seconda guerra mondiale e diversi musei in cui ho visto armi, indumenti e fotografie di quel tempo. Ovunque posavi lo sguardo avevi da apprendere. Ciò che mi ha lascito il segno di quel posto è stato il silenzio. Silenzio e tranquillità che si ha solo in luoghi sacri. Mi ha permesso di capire meglio l’inferno che c’è stato.
La nostra terza tappa è stata Honfleur, la città degli artisti. Colore e arte dominano per la città. E’ un bellissimo luogo sulla Senna dove puoi trovare case davvero caratteristiche e barche a vela, piccole viette ricche di gallerie d’arte e negozi d’artigianato. Un paesino pieno di vita in cui si mescolano culture e amicizia, a stare li sembra quasi che nel mondo non ci sia la cattiveria.
Nel tragitto verso Rouen ci siamo fermati per pranzo a visitare le scogliere di Etretat, luogo molto suggestivo e scenografia di molti film. Il neo della nostra vacanza è stato Rouen, descritta come una città imperdibile se si viaggia per la Normandia ma molto diversa dalle nostre aspettative. La descrivo molto buia e sporca, non valorizza il patrimonio artistico che possiede. La famosa cattedrale dipinta ripetutamente dal famoso Monet perde di valore tra i palazzi industriali costruiti nei dintorni. Abbiamo lasciato Rouen presto, era il nostro ultimo giorno e volevamo visitare ancora così ci siamo recati a Giverny città natale del pittore Moent.
Un comune piccolissimo ma fiabesco. Immerso nel verde e nei fiori, giardini maglifici dove ogni dettaglio viene curato. L’abitazione dell’esponente impressionista è altrettanto magnifica, rispecchia i caratteri dell’artista. Interni decorati a dovere di inizio ‘900 e un giardino che in realtà è un parco, si capisce da dove trovava ispirazione.
Lasciamo Giverny e con la macchina facciamo capolinea a Parigi. Aspettiamo di imbarcarci con la consapevolezza che questo viaggio ci ha insegnato tanto.