Ho avuto anche l’esperienza di vincere nella scrittura della miglior recensione del Docufilm “Women” e andare sul giornale di Treviglio. Questo è quello che ho scritto:
Nel turbinio caotico del nostro mondo, le voci delle donne spesso si perdono nell’eco del silenzio, un silenzio che il docufilm “Woman” spezza con la forza di un uragano. Attraverso l’obiettivo sensibile della regista Anastasia Mikova, questo film illumina le storie intime e potenti di donne provenienti da ogni angolo del globo, un viaggio che non solo incanta gli occhi ma risveglia l’anima. Da New York a New Delhi, da Parigi a Phnom Penh, “Woman” ci guida attraverso un mosaico emozionante di esperienze femminili, tessendo insieme le sfide, le lotte e i trionfi di donne coraggiose e determinate. Attraverso interviste toccanti e racconti personali, il film getta una luce brillante sulle complessità della condizione femminile nel mondo contemporaneo, un ritratto vivo e pulsante che sfida i confini della nostra comprensione. Ma al cuore di questo capolavoro cinematografico, c’è una domanda che risuona come un eco nelle profondità della nostra coscienza: come possiamo davvero comprendere e affrontare le sfide universali che le donne affrontano, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o sociale? Questa domanda non è solo un invito alla riflessione, ma un richiamo all’azione, un’imperativa chiamata a riconoscere e rispettare l’uguaglianza di genere come fondamento irrinunciabile di una società giusta e equa. In una scena indimenticabile, vediamo una donna che, nel cuore di un ambiente ostile, lotta con fermezza per difendere i suoi diritti, un’icona di determinazione e resilienza che risplende come una stella nel buio della discriminazione. Questo passaggio incarna la forza e la bellezza delle donne che sfidano le avversità con coraggio e dignità, un richiamo che risuona nel profondo del nostro cuore e ci spinge a lottare per un mondo dove ogni donna possa vivere libera e pienamente realizzata. Le questioni affrontate in “Woman”, dalla violenza di genere alla discriminazione, non sono estranee alla nostra comunità, sono parte integrante della nostra realtà quotidiana. Questo film non solo ci offre uno specchio in cui rifletterci, ma ci invita anche a rompere il silenzio e a parlare con voce ferma e chiara contro le ingiustizie che ancora affliggono le donne nel nostro mondo. “Woman” non è solo un documentario, è un manifesto di speranza e cambiamento, un faro che illumina il cammino verso un futuro più giusto e inclusivo per tutti. Ci ricorda che le storie delle donne non sono solo storie di sofferenza, ma di forza, resilienza e speranza, storie che devono essere ascoltate, rispettate e celebrate. Perché solo quando le voci delle donne sono libere di risuonare in tutto il loro splendore, solo allora possiamo veramente dire di vivere in un mondo dove l’uguaglianza e la dignità sono garantite per tutti.