L’uomo che piantava gli alberi – Jean Giono

 

Un uomo sta facendo una camminata in una terra desolata su un’altura di montagna e arriva vicino ad un villaggio abbandonato. È alla ricerca dell’acqua che aveva finito, ma non trova nulla; in lontananza vede un uomo: è un pastore che lo fa bere e lo porta a casa sua dove lo ospita a mangiare e anche a dormire.
Il protagonista scopre che il pastore pianta delle ghiande per fare crescere delle querce (ne cresceranno almeno diecimila), purtroppo però inizia la guerra, e il protagonista è costretto a combattere.
Nel 1919 il protagonista ritorna dalla guerra e ritrova Bouffier in ottima forma, mentre lui lo credeva morto.
Aveva cambiato mestiere:
Si era liberato delle sue bestie per perché erano pericolose per i suoi alberi e aveva preso un centinaio di alveari. Grazie alle piante dal contadino il terreno torna di nuovo a fare scorrere l’acqua nei ruscelli.
Compiuti 75 anni Bouffier si costruisce una casetta proprio nel posto dove piantava gli alberi.
Nel 1935 dei rappresentanti del governo vengono a vedere la sua meravigliosa foresta e lo stato decide di proteggerla per non farla diventare carbone.
Vengono messe tre guardie forestali a protezione della foresta che non si lasciano corrompere dalle mazzette dei boscaioli.
Nel 1939 anche se si tagliano piante per la guerra, la foresta non corre alcun pericolo, essendo molto lontana.
Nel 1947 il protagonista ritorna dal contadino e trova il luogo molto cambiato, la guerra è finita e la vegetazione sta rinascendo. Le rovine sono state sistemate e le fattorie hanno ripreso le loro attività mentre le famiglie popolano allegramente il paese rinato.
Nel 1947 Bouffier muore serenamente.
PERSONAGGI:
– protagonista (20 anni circa)
– pastore, Elezèard Bouffier (50 anni circa)
TEMATICHE:
Pazienza, amore per la natura, profonda conoscenza, resistenza e tenacia, rinascita, solitudine positiva, curiosità.