Chi sono? Mi fa un po’ strano presentarmi, mi sembra di essere tornata al primo giorno di scuola.

Ebbene mi chiamo Aida Ndour, sono nata in Italia a Treviglio, ma ho origini senegalesi. La mia famiglia è la cosa più cara che ho in questo mondo, ho un rapporto di grande complicità con mio padre e mio fratello e un rapporto conflittuale con mia sorella, sono la più piccola dei tre.

Se dovessero chiedermi di definirmi con tre parole, direi che anche se non sembra, sono una persona timida inizialmente con le persone fino a quando non prendo confidenza, direi di essere una persona ambiziosa, ma non presuntuosa, che ha tanti progetti ed è pronta a mettersi in gioco per raggiungere i suoi obiettivi, e infine direi di essere competitiva ma in modo positivo. 

Dopo le scuole medie ho scelto di frequentare l’Istituto Professionale in socio sanitario, non perché mi piacesse ma perché i miei genitori volevano che io intraprendessi quella strada, ovviamente come già sapevo non è andata bene. Successivamente ho deciso di prendere in mano il mio futuro, scegliendo in autonomia e quindi ho cambiato scuola e sono passata all’Istituto Tecnico indirizzo di grafica e comunicazione, sono sempre più convinta della scelta che ho fatto.

Dopo il diploma non so ancora precisamente che strada intraprendere, cioè se iniziare a lavorare sempre in questo ambito o se andare in Francia a continuare i miei studi in un’Accademia e quindi ho deciso di prendermi un anno sabbatico.

Tra tutti i miei obiettivi quello principale è diventare una pallavolista professionale. Essendo una ragazza molto sportiva a cui piace praticare tutti gli sport, inizialmente volevo giocare a calcio, ma per mio padre era una cosa molto maschile e quindi poi ho scelto di fare pallavolo.

Ho iniziato quando avevo sei anni a livello agonistico e non ho più smesso fino all’ottobre del 2022. Dopo un infortunio che mi ha provocato un problema alla cuffia rotatoria che ho subito a metà della stagione precedente e che mi si è ripresentato all’inizio di questa stagione, ho deciso di prendere una pausa per poter tornare più forte in campo la prossima stagione.