Benvenuti nel mio mondo, cercherò di raccontarvi il più possibile di me senza sembrare noiosa, non perdiamo altro tempo, mi chiamo Laura, ho 19 anni, fin da piccola sono sempre stata una bambina molto attiva e socievole anche se la mia timidezza, a volte, mi metteva in difficoltà.

Non sono mai stata una grande studiosa, ho sempre preferito uscire con gli amici e passare giornate a divertirmi piuttosto che star dietro ad un libro.

Fin da piccola ho sempre preferito lo svago il divertimento, però so essere seria quando è il momento.

Dall’età di 9 anni ho iniziato a praticare pattinaggio a rotelle in linea di velocità a livello agonistico.

Il pattinaggio mi ha sempre regalato dei sogni, è qualcosa che non si può spiegare.

Per me questo sport è la dimostrazione che non c’è mai una fine, un limite, un traguardo.

All’età di 14 anni mi sono trovata davanti ad un bivio importante per la mia vita, la scelta della scuola superiore, ero indecisa se scegliere l’ambito grafico, oppure un percorso legato all’informatica. 

Sono una persona aperta e desiderosa di intraprendere nuove esperienze, con tanta fantasia e voglia di creare, per questo motivo ho scelto l’indirizzo grafico pubblicitario, perché mi avrebbe aiutato ad ampliare le mie capacità creative.

Durante il primo anno della scuola superiore qualcosa è cambiato e ho iniziato ad impegnarmi riuscendo ad ottenere risultati scolastici buoni, durante quell’anno ho deciso di lasciare il pattinaggio a livello agonistico, riducendo cosi il numero di allenamenti, ma di continuare come allenatrice di questo stesso sport; questo è proprio il motivo del mio cambiamento.

Dall’anno successivo ho iniziato ad allenare i bambini per la società che prima correvo.

Quando vedo la mia squadra gareggiare è come se stessi gareggiando anch’io con loro, è come se, su quella pista, ci fossi io, perché in realtà un po’ è così.

a cosa importante è seguire sempre i propri sogni.

In questo modo ho potuto conciliare meglio il mio sogno del pattinaggio con il desiderio di avere tempo libero e una maggiore socialità oltre che dare spazio alle scuola.

Come dicono sempre i miei atleti come ringraziamento alla fine del percorso, rivolgo ai miei professori questo pensiero, grazie per avermi dato la possibilità di diventare “multi-tasking”.

Sento di esserlo non perché sono brava in tutto, ma perché sono convinta che la bravura si ottenga con costanza, mettendosi sempre in gioco.

Ed è ciò che ogni singolo giorno della mia vita faccio io