ABOUT ME 

Mi chiamo Erika Geddo, ho 18 anni e mi piace descrivermi come una ragazza particolare, con una mentalità e un cuore non appartenente alla sua epoca. Prima di parlare di ciò, vorrei fare qualche passo indietro iniziando a raccontarvi l’Erika bambina. 

Sin da piccola ho sempre avuto quel carattere birichino, pieno di personalità, di dolcezza e sensibilità. Dai racconti di mamma e papà, traspare un’ Erika piccola ma decisa, sempre con la risposta pronta, senza mai esagerare, sempre rispettando l’educazione ricevuta in famiglia. Ho sempre avuto, sin da piccola, una passione che ho coltivato con dedizione. 

Mi piace dire, di essere nata con le scarpette da ballo ai piedi, la danza mi accompagna ormai da 15 anni, è come se lei avesse scelto me e io lei. 

Per sette anni, ho anche studiato uno strumento, la batteria, una scelta poco scontata. Non mi è mai piaciuto la strada più facile, mi stimolano le difficoltà e mi piace mettermi in gioco, niente per me è impossibile. La scelta di diventare una ballerina non è di facile realizzazione, il mondo della danza è complicato, e per entrarci bisogna fare molti sacrifici. Molte volte mi alleno per 15 ore a settimana, se non di più, questo comporta zero vita privata , perdita di amici e compagnie. Questo delle volte mi pesa , ma io ho scelto tutto questo, io ho scelto con consapevolezza di dedicarmi pienamente alla danza in tutto per tutto. La fatica nasce soprattutto dal fatto che nel mondo della danza c’è, molta pressione, questi che ho davanti sono gli anni migliori per realizzare i miei  sogni, senza dover arrivare ai 27/30 anni ancora in cerca di certezze (parlando anche fisicamente). 

In tutto questo non devo tralasciare la scuola, che potrebbe rivelarsi il mio piano B.  

A settembre inizio l’accademia di danza vera e propria, un percorso di 3 anni che saranno decisivi per il mio futuro. Avrò modo di approcciarmi al mondo del lavoro, come ballerina professionista, realizzando il mio unico e vero obbiettivo. 

Per me la danza è una valvola di sfogo, in sala sei come tutti gli altri, balli, ti lasci travolgere dalle emozioni, ridi, piangi, dimentichi tutto. Non hai necessariamente bisogno di “relazionarti”, ricevi delle correzioni, ma non sei “giudicato”. Fuori dalla danza la mia sensibilità mi porta a scontrarmi con la freddezza delle persone, con l’insensibilità. Fuori dal mio ambiente di danza faccio più fatica a rapportarmi, non trovo gli stessi stimoli ed a volte mi isolo piuttosto che vivere dei rapporti superficiali. Nella danza esprimo emozioni che altrimenti nella vita normale non esprimerei.

Se mi si dovesse chiedere “dove ti vedi tra qualche anno ?”, risponderei, su un palco importante, in tv, in qualche programma come ballerina professionista. 

 

Questa sono io…